L’accordo di Unione Doganale fra UE e Turchia prevede che i prodotti immessi in libera pratica in una parte e importati nell’altra parte godano di abbattimento daziario, purché scortati dal certificato A.TR. Tale beneficio si attua, a prescindere dall’origine, per quasi tutti i prodotti ad eccezione dei beni agricoli di base e di quelli carbo – siderurgici (ex CECA).
Nel corso degli ultimi anni, però, si è assistito ad un inasprimento delle politiche di tutela del mercato interno turco che il governo ha attuato introducendo dei dazi aggiuntivi su vari prodotti originari di paesi extra UE. La Turchia ha imposto tali dazi aggiuntivi in svariati settori (dal tessile alla meccanica e all’arredo), che colpiscono prodotti originari di Paesi diversi dagli Stati membri dell’UE o da quelli che hanno concluso accordi con la Turchia e che potrebbero far divenire il commercio tra UE e Turchia una sorta di escamotage per evitare i dazi sui prodotti extra UE.
Per difendersi da tale fenomeno che potrebbe danneggiare l’economia turca, le autorità doganali del paese stanno richiedendo agli importatori che i prodotti provenienti dall’UE siano accompagnati da un documento attestante l’origine non preferenziale dei prodotti, anche in presenza di A.TR. La nuova disposizione del Ministero dell’Economia turco stabilisce infatti che il certificato di origine deve essere presentato insieme alla dichiarazione di importazione con l’immissione in libera pratica in Turchia.