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Taric 2026: Guida ai Nuovi Codici Doganali e all'Impatto sul Commercio Internazionale

A partire dal 1° gennaio 2026, le aziende che operano nel commercio internazionale dovranno confrontarsi con un significativo aggiornamento della Tariffa Integrata dell'Unione Europea (Taric). La Commissione Europea ha infatti approvato una revisione della Nomenclatura Combinata (NC) per allineare la classificazione delle merci alle più recenti evoluzioni tecnologiche, commerciali e di mercato.

Questo aggiornamento non rappresenta un semplice adempimento burocratico, ma una modifica strategica che richiede un'analisi proattiva da parte degli operatori economici per evitare sanzioni e garantire la compliance doganale.

 

Focus su Green Tech e Materie Prime Critiche

 

Una delle novità più rilevanti dell'aggiornamento Taric 2026 è l'introduzione di sottovoci specifiche per monitorare con maggiore precisione il commercio di tecnologie "green" e di materie prime critiche, essenziali per la transizione energetica e digitale dell'Europa.

Tra i settori maggiormente interessati da queste nuove specifiche troviamo:

  • Energie Rinnovabili: Sono previsti nuovi codici per componenti chiave come i wafer fotovoltaici, le pale delle turbine eoliche, le torri tubolari in acciaio per turbine eoliche, nonché rotori e statori per turbine idrauliche.

  • Accumulo Energetico e Mobilità: Vengono introdotte voci doganali per composti chimici avanzati come gli ossidi di litio nichel manganese cobalto e il litio-ferro-fosfato, cruciali per le batterie. Verranno inoltre classificati separatamente i generatori a celle a combustibile a idrogeno e i separatori di pellicola di plastica per accumulatori.

  • Componenti Elettronici: Aggiornamenti specifici riguarderanno anche i convertitori con funzionalità per l'inseguimento del punto di massima potenza (MPPT).

Oltre a questi, sono previsti aggiornamenti per prodotti chimici specifici (come il decabromodifeniletere) e materiali avanzati (come la grafite artificiale).

 

Semplificazione e Uniformità Applicativa

 

Oltre all'introduzione di nuovi codici, il regolamento interviene sulle note esplicative con l'obiettivo di semplificare e assicurare un'applicazione corretta e uniforme della classificazione doganale in tutti i Paesi membri.

Un esempio significativo è l'abrogazione della nota complementare relativa agli "articoli natalizi" (Capitolo 95), che nel tempo aveva dato adito a interpretazioni divergenti e applicazioni difformi tra le amministrazioni doganali europee. Questa mossa mira a ridurre l'incertezza e standardizzare le procedure.

 

L'Azione Richiesta: Due Diligence Doganale

 

Per le imprese, classificare correttamente le merci è una condizione indispensabile per identificare le regole (dazi, restrizioni, autorizzazioni) connesse al loro passaggio in dogana. Un cambiamento nel codice doganale attribuito a un bene può avere conseguenze operative e finanziarie immediate.

È fondamentale che le aziende effettuino una due diligence approfondita dei propri prodotti per prepararsi alle modifiche del 2026. Un codice errato o modificato può determinare:

  • Variazioni della Tassazione: Applicazione di dazi diversi che impattano sul prezzo di vendita e sul business plan.

  • Misure Restrittive: Il prodotto potrebbe rientrare in categorie soggette a nuove restrizioni o embarghi.

  • Obblighi Autorizzativi: Potrebbe diventare necessario richiedere specifiche autorizzazioni o licenze.

  • Impatto sull'Origine: Una modifica della classifica può avere effetti sull'origine doganale della merce, influenzando la qualifica di prodotto "Made in Italy" o l'accesso ai benefici (come il dazio zero) previsti dagli accordi di libero scambio.

Le aziende sono quindi tenute ad adeguare le proprie procedure doganali, verificando la correttezza delle voci utilizzate per prevenire contestazioni e sanzioni da parte delle autorità.